Dubai si è affermata come uno dei centri nevralgici per il commercio e gli investimenti a livello globale, un faro di opportunità per imprenditori e aziende che cercano espansione internazionale. La sua posizione geografica strategica, unita a un ambiente normativo dinamico e a una politica fiscale estremamente vantaggiosa, la rende una destinazione privilegiata per l’apertura di nuove attività. Tuttavia, sebbene il processo possa apparire semplice in superficie, è fondamentale un’accurata pianificazione, soprattutto per i residenti italiani, al fine di navigare le complessità legali e fiscali e massimizzare i benefici senza incorrere in rischi significativi.
Perché Scegliere Dubai per la Tua Impresa? Un Centro di Opportunità
Dubai, parte degli Emirati Arabi Uniti, attrae capitali stranieri grazie a un sistema che, in condizioni specifiche, prevede l’assenza di tassazione sul reddito personale e sulle società. Questa politica, unita a una burocrazia snella e a infrastrutture di livello mondiale, crea un ecosistema favorevole alla crescita aziendale. La diversificazione economica del paese, non più dipendente esclusivamente dal petrolio, ha aperto le porte a settori innovativi e in espansione, quali il commercio internazionale, l’e-commerce, la consulenza, l’immobiliare, i servizi finanziari, la logistica, il turismo, l’energia e l’IT. Le opportunità sono vaste e spaziano dalle Free Zones, che offrono esenzioni totali e facilitazioni, al Mainland, ideale per chi desidera operare direttamente sul mercato locale.
Legalità e Correttezza Fiscale: Evitare la “Esterovestizione”
Aprire una società a Dubai è perfettamente legale sia per cittadini emiratini che per stranieri, poiché gli Emirati Arabi Uniti promuovono attivamente politiche volte ad attrarre investimenti esteri e a diversificare la propria economia. Tuttavia, la legalità non garantisce automaticamente la correttezza fiscale, in particolare per i soggetti italiani. La giurisprudenza italiana, infatti, si concentra sul “luogo dell’effettiva amministrazione” per determinare la residenza fiscale di una società, indipendentemente dalla sua sede dichiarata. Per evitare accuse di “esterovestizione” (ovvero una fittizia localizzazione estera della società), è imperativo dimostrare una reale sostanza economica a Dubai. Ciò implica che la gestione effettiva delle attività, la presenza fisica di un ufficio e di personale qualificato, e le decisioni strategiche debbano essere prese sul territorio emiratino, con una tracciabilità documentale della governance aziendale. La mancanza di questi elementi può portare a gravi conseguenze fiscali e legali in Italia. Per approfondire la vostra conoscenza e per un supporto professionale, potete consultare la pagina dell’Avvocato Bertaggia: Aprire Società Dubai https://www.avvocatobertaggia.org/aprire-societa-dubai/
Tipologie di Licenze e Regimi Fiscali a Dubai
Per avviare un’attività a Dubai, è necessaria una licenza commerciale rilasciata dal Department of Economic Development (DED) per le attività sul Mainland, o dall’autorità competente della Free Zone. Esistono diverse categorie di licenze: commerciale, industriale e professionale, ognuna con specifici requisiti di capitale, documentazione e localizzazione.
Per quanto riguarda la tassazione:
Mainland: Le società sul Mainland sono soggette a una Corporate Tax del 9% sui profitti che superano i 375.000 AED (circa 102.000 USD), con esenzioni per le attività al di sotto di questa soglia o non rientranti nei settori bancario/petrolifero. Non vi sono imposte su dividendi, plusvalenze, interessi o reddito personale per soci e dipendenti.
Free Zones: Le aziende nelle Free Zones possono godere di un’esenzione fiscale totale sul reddito d’impresa per periodi variabili (15-50 anni) e zero tasse sul reddito personale per i soci, a condizione che i loro ricavi provengano da clienti esteri o da altre attività all’interno della stessa Free Zone, senza commercio diretto nel Mainland senza autorizzazione.
Offshore: Le società Offshore non sono soggette a Corporate Tax e non hanno obblighi contabili o di bilancio pubblico. Sono ideali per holding internazionali, trading intercontinentale, attività finanziarie e protezione patrimoniale, purché non operino con clienti emiratini e non siano considerate “esterovestite” secondo la legge italiana.
Requisiti Fondamentali e Rischi da Evitare
L’apertura di una società a Dubai richiede il rispetto di tre requisiti fondamentali:
Prerequisiti Legali e Regolatori: È indispensabile dimostrare la legittimità dell’attività e ottenere una licenza specifica in base alla natura dei servizi o beni offerti, alla struttura societaria e alle approvazioni ministeriali richieste.
Obblighi Strutturali: È necessario disporre di una sede legale fisica di dimensioni adeguate, con il contratto di locazione intestato alla società. La scelta della location influisce sull’ottenimento dei visti, sull’apertura del conto bancario e sui benefici fiscali.
Requisiti Documentali e Procedurali: Richiede una documentazione rigorosa e autenticata (passaporto, carta d’identità, statuto, contratto di locazione, business plan, prova del versamento del capitale) in inglese o arabo. Potrebbe essere richiesto un rappresentante legale residente.
Senza un’adeguata pianificazione fiscale e legale, l’apertura di una società a Dubai può comportare rischi significativi: accertamenti fiscali per fittizia localizzazione estera, sanzioni elevate (fino al 240% delle imposte evase), blocchi dell’attività, controversie internazionali e procedimenti penali nei casi più gravi. È cruciale diffidare di promesse semplicistiche e concentrarsi sulla creazione di una struttura societaria con reale sostanza economica, gestione locale effettiva e coerenza tra sede legale, amministrazione, mercato e regime fiscale. L’obiettivo è costruire una presenza aziendale credibile e sostenibile che resista a futuri accertamenti e garantisca piena legittimità sotto le leggi italiane, emiratine e convenzionali.